Caro Gianni, come ben sai per me i punti chiave di un buon programma sul welfare sono: rapporti intergenerazionali, responsabilità collettiva e riconoscimento del valore del lavoro di cura, una nuova sussidiarietà orizzontale. Penso che il tuo lavoro di Assessore abbia attraversato nuove modalità di espressione del welfare di comunità, ma che alcuni punti vadano rafforzati (non è un segreto l'ho sempre detto) in termini di sussidiarietà orizzontale nei confronti del lavoro delle Associazioni. Ma la cosa non riguarda solo il tuo assessorato, è un fenomeno di cultura del welfare di crescita civile, e di educazione alla libertà. I servizi pubblici hanno un enorme impatto egualitario; in modo particolare l'esito del loro lavoro ha un forte impatto sulla qualità e stile di vita di tutti i cittadini. Nella nostra città sono strategiche ” funzioni redistributive svolte attraverso i "servizi" di istruzione, di educazione permanente, di sanità, per la “non autosufficienza”, il “tempo libero”, “la fruibilità ambientale”, etc. in quanto riguardano la redistribuzione degli “stili di vita” di una società e, quindi, la costruzione di un’omogeneità culturale di base, fondamentale per una cittadinanza condivisa. Come presidente di AFAP ONLUS, ho sempre avuto il mio da fare, per far sì che le nostre attività associative non diventassero servizi, e come sai per noi sarebbe stato facile e remunerativo aprire centri diurni, di stimolazione cognitiva, centri di somminstrazione di test neurologici; la nostra scelta è stata sempre di non dare spunti al pubblico per deresposabilizzarsi nei confronti di una fascia debole. Avremo una città proiettata nel futuro. Credo inoltre che il valore del volontariato, ma del terzo settore in genere, sia intimamente connesso con il concetto di innovazione. Credo che le Associazioni oltre ad avere un contatto diretto con il territorio, ed a rappresentare interi spicchi di collettività, abbiano maturato la volontà di essere protagoniste del cambiamento dello stile di vita che tutti noi auspichiamo. Il loro ruolo non deve essere meramente legato all'aspetto economico, (gratuità o basso costo) ma deve essere sempre più legato alla forte leva innovativa e sperimentale che possono implementare. Libere idee in libera associazione, innovazione e consapevolezza caratterizzano il lavoro di molte associazioni sociosanitarie attive nella nostra città; leghiamo il loro lavoro all'idea di una nuova sussidiarietà legata alla capacità di far crescere la consapevolezza civile dei singoli individui, una sussidiarietà orizzontale, che dia valore alle esperienze realizzate dai cittadini e dalle amministrazioni sul territorio, una nuova sussidiarietà motore di un duraturo patto democratico. Avremo una città proiettata nel futuro.