Storie di inquietudini e difficoltà.
“Ero stufa, ero arci stufa di ascoltare sempre gente che mi diceva cosa dovevo chiedere, come lo dovevo chiedere ed a chi. Volevo poter scegliere!
Mi sono guardata intorno ed erano tutti che subivano. E ho detto basta!
Così ho contattato altre persone e ci siamo messi in gruppo.”
“Ci siamo chiesti che cosa vogliamo, cosa ci serve, dove lo possiamo chiedere. Perché è questa la questione: tu puoi chiedere quello che vuoi come associazione, ma tutto dipende dalle risorse economiche ed umane disponibili. Ci siamo guardati intorno e le risorse le abbiamo scoperte a nostro modo, passo dopo passo.”
Così è nata, nel 2008, AFAP ONLUS, con molta determinazione e faccia tosta, con tutti che continuavano a dirti che questo non andava bene, quello non era disponibile, la stimolazione cognitiva era impensabile perché costava, e noi ostinatamente siamo andati in direzione contraria. E ci siamo riusciti.
Volevamo crescere come gruppo di persone che vivono quotidianamente con malattie che sono invasive della vita del malato e della famiglia. Ci servivano strumenti pratici per superare ostacoli evidenti a tutti, volevamo farlo partendo dalle nostre esigenze contingenti, lavorando con quello che il territorio metteva a disposizione, ma non subendo il territorio, plasmandolo a nostro piacere.
Ci siamo chiesti : “Quando una persona è malata dove va? Va in ospedale è ovvio! “
“Ovvio? Mica tanto! “
Per molti di noi l’ospedale era un labirinto intricato pieno di ostacoli insormontabili, a partire dalle emergenze per poi arrivare alla fisioterapia , sconosciuta ai più e fondamentale nella nostra vita, per non parlare della logopedia in via di estinzione.
Abbiamo esplorato tutto l’esistente non disponibile in zona, perché non a menù sanitario, ma efficace per evidenza umana prima che scientifica. Gli illustri sconosciuti delle terapie a basso costo e grande impatto: musicoterapia, stimolazione cognitiva, terapia occupazionale…. Adesso sappiamo che esistono, nel 2008 non sapevamo nemmeno di poterli pretendere!
La Presidente
Daniela Mannu