Documento finale Auser 2009

Documento finale convegno Auser Pordenone

“Il ruolo del volontariato nella provincia pordenonese”
Daniela Mannu

Per quale futuro in previsione dell’anno europeo del volontariato 2011

Tra gli obiettivi dell’Anno europeo: riconoscere le attività di volontariato, rafforzare le organizzazioni del settore e aumentare la consapevolezza del valore del volontariato nella società.

Crediamo nel ruolo del volontariato quale agente di cambiamento, in grado di esprimere una cittadinanza attiva concreta, attenta alle esigenze dei soggetti maggiormente vulnerabili

L’importanza del volontariato non va individuata nella “modalità di lavoro gratuito”, ma nella capacità di analisi in itinere dei cambiamenti sociali, nella capacità di individuare prima delle istituzioni, nuove sacche di povertà e di esclusione sociale, nella capacità di elaborare ed individuare risoluzioni a problemi quotidiani in tempi reali.

La voce del volontariato si fa forte perché tocca la quotidianità della crisi economica, entra nel vivo della vita di ciascuno di noi.
Al volontariato dovrebbe essere riconosciuto il ruolo di promotore di approcci diversi a problemi quotidiani, dovrebbe essere il luogo della sperimentazione sociale in cui il termine “stato sociale” mantiene ancora il significato originale di accesso paritario ai servizi dello stato e non di accesso ai servizi “qualsiasi essi siano, qualsiasi sia il loro livello qualitativo”, per tutti e la differenza sta proprio nel porsi, nel mettere tutti nelle condizioni di accedere fisicamente ed consapevolmente ai servizi.

Il volontario è mosso dalla consapevolezza dell’utilizzo dello strumento del servizio, ma spesso si scontra con miriadi di regolamenti che trasformano il servizio in apparato, finalizzato a se stesso.
I volontari vogliono essere propositivi, essere promotori di cambiamento, realizzatori di sperimentazioni sociali finalizzate al benessere della comunità.

Intraprendenza, coraggio e creatività non sono sufficienti. Il volontariato ha bisogno di esprimersi, di confrontarsi con le realtà che lo circondano, di sostenibilità economica, ma anche di sostenibilità in termini di nuove modalità di risoluzione ai problemi del sociale che ci coinvolgono tutti e tutte, di destrutturazione di politiche che utilizzano il volontariato solo per ruoli finalizzati alla propria sopravvivenza senza condividere percorsi di crescita comune.

L’importanza del Volontariato per lo sviluppo sociale.

Il volontariato è capacità di fare sintesi fra umanità e professionalità, fra sensibilità sociale e progettualità, fra solidarietà, partecipazione e senso di giustizia sociale, tra lavoro sociale ed impegno politico.

Il volontariato dovrebbe essere l’integrazione tra le diverse “volontarietà” che aiutano a decodificare bisogni, ad individuare sbocchi, a costruire nuove soluzioni per complesse problematiche sociali.
Il volontariato dovrebbe promuovere diverse forme di cittadinanza attiva, promuovere reali processi di integrazione creando relazioni umane stabili in grado di coinvolgere l’intera comunità territoriale.

Cosa chiedono i volontari di Pordenone alla politica locale:

  • opportunità di vivere un’esperienza qualificante in grado di cambiare non solo il contesto con il quale si trovano ad interagire, ma anche la propria cultura ed il proprio atteggiamento.
  • nuova sensibilità sociale, attenta e disponibile alle esigenze dei soggetti maggiormente vulnerabili ed alle questioni legate alle nuove povertà;
  • promozione di una cittadinanza attiva in grado di tradursi in impegno concreto;
  • la promozione di una cultura della solidarietà capace di trasformarsi in stile di vita, di accompagnare le scelte e di qualificare la quotidianità di ogni cittadino della provincia
  • di accrescere il livello di partecipazione della comunità territoriale ai bisogni emergenti in ogni specifico contesto, valorizzandone il ruolo di primo agente di cambiamento e di fondamentale attore sociale del territorio.
  • una legittimazione del Volontariato che vada al di là di meccanismi rappresentativi autoreferenziali
  • attivare un tavolo periodico di confronto e di lavoro tra associazioni di volontariato

Obiettivo costruzione di un tavolo periodico di confronto in previsione del 2011 anno europeo del volontariato.

L’obiettivo generale del tavolo di confronto è quello di incoraggiare e sostenere, in particolare tramite lo scambio di esperienze e buone pratiche, gli sforzi compiuti dalle associazioni, dalle autorità locali e regionali e dalla società civile per creare condizioni favorevoli al volontariato nella provincia di Pordenone.

Nello specifico l’iniziativa mira a:

  • creare condizioni favorevoli al volontariato in provincia di Pordenone, integrando il volontariato negli sforzi di promozione della partecipazione civica ;
  • dare alle associazioni di volontariato gli strumenti per operare e migliorare la qualità della loro azione, ossia agevolare l’operato, il fare di queste organizzazioni ed incoraggiarne la messa in rete, la mobilità, la cooperazione e la creazione di sinergie con altri settori a livello locale;
  • sensibilizzare l’opinione pubblica al valore e all’importanza del volontariato in quanto espressione di partecipazione civica
  • ricompensare e riconoscere le attività di volontariato, promuovendo un riconoscimento più sistematico delle capacità e competenze acquisite attraverso il volontariato da parte dei responsabili politici, delle organizzazioni della società civile e dei datori di lavoro.

Cosa si evince dalle relazioni del pomeriggio?
Si evince che il volontariato è un bisogno sociale, un bisogno di instaurare relazioni umane significative, relazioni di aiuto e di auto mutuo aiuto all’interno di una comunità.

L’esigenza del volontario è dare risposte pratiche a problemi più o meno complessi, ma problemi tangibili.
Il volontario si pone la domanda principale del cosa facciamo, più del dove facciamo, vale a dire si chiede cosa fare, si chiede dove andrà facendo quell’azione, ma molte volte la risposta delle autorità e degli enti è dove vi mettiamo e quanti soldi vi diamo, di solito distribuiti a pioggia.
Il principio si sussidiarietà: ovvero agire lì dove il pubblico, il profit ed il no profit non riescono; si esprime attraverso l’impegno , il fare ed il saper fare, tiene il volontariato aggiornato sulle problematiche esistenti

Il volontariato è propositivo sul cosa facciamo con le persone e non sul dove le mettiamo ( ad esempio perché la logica soddisfa molto di più il costruire nuovi edifici invece che chiederci cosa facciamo dentro gli edifici, anche in quelli vecchi e fatiscenti.)

Non è nel solo “fare” che si trova soddisfazione ma è nel tentativo di risoluzione di problemi che trova soddisfazione.

Il volontariato è una spazio di libertà, di azione e di pensiero, e il luogo di esercizio della responsabilità civica.
Il volontariato sopravvive la dove le relazioni di lavoro si basano sull’autorevolezza, più che sull’autorità. Dove vi è autorità le associazioni non libere divengono autoreferenziali, ed apparato.

Il volontariato controlla e riduce la possibilità di creazione di apparati burocratici, è sentinella della partecipazione civica.
Ci scontriamo tutti i giorni con strutture in cui i sistemi burocratici di valutazione e di controllo di gestione interna ci investono e ci privano della possibilità di essere un laboratorio sociale attivo.

Il ruolo del volontariato è destrutturare questi sistemi riconducendoli all’agire sociale.

Nicola:

“noi volontari troviamo nella solidarietà il modo per salvare quei valori della vita e della fratellanza che si stanno perdendo . all’interno di questa esperienza ho scoperto me stesso , ho ridato senso alla mia vita sociale, ho trovato nuovi amici , ho imparato a collaborare in gruppo, a far valere diversi punti di vista, a cercare soluzioni nuove.”