I GRUPPI DI AUTO MUTUO AIUTO AFAP PORDENONE ANNO 2016 di vera Baroni
Anche nell’anno 2016 è stata effettuata l’attività dei gruppi di auto mutuo aiuto rivolta ai familiari di malati Alzheimer presso l’AFAP Pordenone con sede in Largo Cervignano 19/b.
E’ stata mantenuta la consueta modalità di partecipazione degli anni precedenti , ossia un incontro a cadenza settimanale, il venerdì mattina.
Visto l’incremento delle richieste di partecipazione alle attività promosse dall’associazione, è stato necessario inserire un ulteriore quinto gruppo, a partire dal 6 maggio 2016 prolungando così l’attività in cinque fasce orarie (9-10, 10-11, 11-12, 12-13, 13-14).
Anche quest’anno l’affluenza dei partecipanti è andata aumentando nel corso dell’anno con nuove accoglienze e inserimenti (13 nuovi nuclei familiari).
La composizione dei gruppi è così suddivisa:
- primo gruppo composto da 10 persone (1 figlio, 3 marito, 3 mogli, 2 figlie, 1 assistente familiare), familiari di malati AD in stadio iniziale e di MCI (mild cognitive impairment);
- secondo gruppo composto da 9 persone (2 mogli, 2 assistenti familiari, 5 figlie), familiari di malati AD in stadio lieve – moderato;
- terzo gruppo composto da 10 persone (4 figlie, 5 assistenti familiari, 1 marito), familiari di malati AD in stadio moderato – grave;
- quarto gruppo composto da 9 persone (3 figlie, 1 fratello, 1 figlio, 1 marito, 3 mogli, 1 cognata), familiari di malati AD in stadio iniziale e di MCI (mild cognitive impairment);
- quinto gruppo composto da 5 (3 mogli, 1 figlia, 1 amica).
La partecipazione è buona, regolare in tutti e cinque i gruppi.
Tutte le persone inserite nei gruppi vi partecipano attivamente, scambiandosi opinioni, dandosi sostegno, aiuto e conforto reciproco, sviluppando così anche una rete sociale che si estende oltre lo spazio e il tempo del gruppo stesso.
Ci sono stati 7 abbandoni dovuti a motivi personali e all’aggravamento del proprio congiunto.
Le tematiche sviluppate e affrontate all’interno dei gruppi sono di:
- accoglienza e descrizione delle attività offerte dall’associazione e una prima informazione sulla malattia e sulla corretta assistenza e gestione del malato all’interno del nucleo familiare, per i nuovi
inserimenti;
- informazione sulle corrette strategie di comunicazione e di gestione del malato nella vita di tutti i giorni;
- chiarimenti e delucidazioni alle domande dei familiari;
- andamento settimanale del familare e del proprio caro;
- supporto psicologico ai familiari;
- affiancamento all’attività di stimolazione cognitiva;
- informazione e formazione sulle caratteristiche e sulle regole dei gruppi ama.
Per quei familiari che, per diversi motivi ,non possono partecipare ai gruppi del venerdì, viene mantenuto un contatto di tipo telefonico per informarli delle attività svolte e promosse dall’associazione e per qualsiasi tipo di chiarimento, delucidazione e di aiuto a livello formale e informale.
Durante l’anno 2016 sono state effettuate alcune attività che si integrano con quelle promosse dal gruppo stesso:
- un incontro formativo (giugno 2016) rivolto agli associati AFAP di Pordenone e San Vito al Tagliamento sulla comunicazione con il malato AD.
Anche per l’anno 2016 perciò l’attività dei gruppi di auto mutuo aiuto è stata portata a termine in modo positivo e soddisfacente, nell’ottica comunque di un miglioramento continuo e costante di questa attività, utile, arricchente e preziosa non solo per i familiari ma anche per me a livello professionale, in qualità di facilitatore, ma anche personale.
Utile e preziosa inoltre è la collaborazione con la Dott.ssa Zanchettin e il continuo scambio di opinioni, feedback sull’andamento di entrambe le attività (stimolazione cognitiva e gruppi di auto mutuo aiuto) che operano in sinergia tra di loro, garantendo così un servizio utile, efficiente che soddisfa così le richieste e le esigenze del malato e del suo familiare.
A partire da questanno inoltre il primo venerdì del mese svolgo l’attività di stimolazione cognitiva e la Dott.ssa Zanchettin quella di facilitatrice ama al fine di poter avere una visione comune, di insieme su entrambe le attività, monitorare l’effettivo svolgimento dei compiti di stimolazione cognitiva in ambito domiciliare e poter chiarire eventuali perplessità espresse dai familiari.
Integrazione alla relazione di Giovanna Rossi
Nelle 10 settimane di incontri con le famiglie dei malati di Alzheimer presso Afap dal 10 ottobre al 16 dicembre 2016 ho condotto 5 gruppi ogni venerdì con una media di 5 gruppi familiari per gruppo.
L’esperienza di alcuni di questi gruppi, composti in base all’omogeneità del grado di degenerazione cognitiva del rispettivo familiare malato, genera una grande capacità di accoglienza nei confronti di eventuali nuovi iscritti. Quasi tutti i gruppi evidenziano buone competenze relazionali, alti livelli di empatia e discrete capacità di autogestione.
Sono molte le partecipazioni del familiare assieme al collaboratore professionale. Le famiglie mostrano assiduità e grande partecipazione agli incontri, a prescindere dalle competenze e informazioni ormai in loro possesso; esplicitano bisogno di condivisione e di occasioni di uscita.
I nuovi iscritti sono anche orientati a trarre strumenti di utilità organizzativa, di cura e di relazione con il malato all’interno dei rispettivi nuclei familiari.
Entrambi esplicitano sollievo derivante dall’esperienza della condivisione delle difficoltà.