Un forte richiamo alla responsabilità collettiva
Gentile Direttore Generale Giuseppe Tonutti e Gentile Direttore Sanitario Mario Casini, è con estrema amarezza che apprendiamo dai nostri soci che un ulteriore ostacolo si è venuto a creare nella lunga e dolorosa strada che i pazienti affetti da demenza e le loro famiglie devono affrontare quotidianamente. L’Unità di valutazione Alzheimer di Sacile, con il suo servizio neurologico, apprezzato da chi ne ha usufruito, a causa di un problema più burocratico che tecnico, ovvero di una autorizzazione che tarda a venire, non può prescrivere un farmaco molto utile in fasi iniziali della malattia di Alzheimer. Tutto ciò ha provocato in tutti noi , per l’ennesima volta, un senso di abbandono da parte delle Istituzioni. Familiari, pazienti, medici di medicina generale, operatori socio sanitari, assistenti sociali, operatori di cooperativa sociale avevano intravisto un spiraglio di possibilità nel miglioramento delle attività pubbliche a favore dei malati di Alzheimer, nell'apertura di centri di Valutazione Alzheimer diffusi sul territorio, con servizi essenziali per tutta la famiglia. Questo encomiabile sforzo, perseguito dalla ASS6, rischia di essere vano in assenza di possibilità di prescrizione di farmaci che possono alleviare le pene dei malati e delle loro famiglie. Chiunque abbia esperienza diretta di Alzheimer, sa che si tratta di una esperienza totalizzante per la famiglia dove la responsabilità collettiva dell'intera società deve essere preponderante rispetto alla responsabilità del singolo, a meno che la finalità della "cura", in senso generale, non sia finalizzata all'annientamento del singolo malato, al suo totale isolamento dalla società, in una vita piena di solitudine, paura e dolore. Come familiari possiamo solo riaffermare con forza che migliore è qualità di vita del malato, migliore è la qualità di vita di tutta la famiglia. In questa direzione i vostri servizi sono essenziali. Chiediamo, quindi, a gran voce, alla Direzione Generale e alla Direzione Sanitaria dell'ASS6, alla Direzione dell’AOSMA e allo stesso Assessorato regionale ai servizi sanitari di risolvere finalmente e con determinazione il problema di questa autorizzazione dando un segno chiaro e significativo ai pazienti ed ai loro familiari della volontà di risolvere l'annoso problema dei piani terapeutici all’interno delle UVA in Provincia di Pordenone. Sicura di ricevere riposta positiva a questo appello porgiamo i nostri più cordiali saluti . Per i direttivo Daniela Mannu Presidente di AFAP ONLUS