Carteggio a proposito dell’UVA di San Vito

Riportiamo quì di seguito le lettere inviate alla Direzione Generale dell’AOSMA di Pordenone in merito all’apertura (NON) dell’UVA presso l’Ospedale di San Vito.

Pordenone, 3-2-2011

Gentile Ing, Luciano Zanelli,
Direttore Generale
AOSMA PN
come ben saprà la malattia di Alzheimer con le altre tipologia di demenza, ha un'incidenza nella nostra provincia pari al 1.8% della popolazione locale.
Le ultime stime effettuate dalla cooperativa Itaca indicavano in 3500-5000 le persone affette da Demenza nella nostra Provincia.

L'AOSMA PN ha sempre sofferto una carenza evidente di servizi offerti a questo tipo di popolazione, le liste di attesa per la prima visita presso il Centro Disturbi Cognitivi, sono estenuanti per pazienti e familiari. Afap Onlus da anni si batte per l'apertura  di  5 Centri Disturbi Cognitivi di riferimento per la popolazione, uno in ciascun distretto del comprensorio Pordenonese, ed è per questo che chiediamo con insistenza la conclusione dell'annoso iter che porta alla  apertura dell'UVA presso l'Ospedale di San Vito. 

Ci risulta mancare solo la produzione del timbro UVA, che attesti la prescrizione del piano terapeutico da parte dei medici già individuati dalla vostra direzione in Carlo Lisotto ed Antonio Provenzano. 

Confidiamo in un suo intervento tempestivo al fine di concludere positivamente tutto l'iter e veder operativo il Centro di San VIto.
Sicuri e sicure di ricevere risposta positiva a questa importante richiesta presentiamo i nostri più cordiali saluti.

per i direttivo 
Daniela Mannu

——————————————

Pordenone, 11 febbraio 2011

Un forte richiamo alla responsabilità collettiva,
Gentile Direttore Generale ing. Zanelli 
Gentile Direttore Sanitario dott. Mercante
è con estrema amarezza che apprendiamo dal dott. Lisotto che un 
ulteriore ostacolo si è posto tra le nostre esigenze di malati e 
familiari di malati di Alzheimer ed il  timbro che attesta la 
possibilità di erogazione degli acetilcolinesterasici e piani 
terapeutici in generale, presso il  reparto di Neurologia 
dell'ospedale di San Vito.

Familiari, pazienti, medici di medicina generale, operatori socio 
sanitari, assistenti sociali, dipendenti dell'AOSMA e 
dell'ASS6, operatori di cooperativa sociale avevano intravisto un 
spiraglio di possibilità nel miglioramento delle attività pubbliche a 
favore dei malati di Alzheimer, nell'apertura dell'UVA presso l'AOSMA 
di San Vito.
Ora , a causa di un cavillo, tutto è svanito.

Chiunque abbia esperienza diretta di Alzheimer, sa che si tratta di 
una esperienza totalizzante per la famiglia  dove la responsabilità 
collettiva dell'intera società deve essere preponderante rispetto alla 
responsabilità del singolo, a meno che la finalità della "cura ",  in 
senso generale, non sia finalizzata all'annientamento del singolo 
malato, al suo totale isolamento dalla società, in una vita piena di 
solitudine, paura e dolore. 

Come familiari possiamo solo riaffermare con forza  che migliore è qualità di vita del malato, migliore è la  qualità di vita di tutta la famiglia. In questa direzione i vostri servizi sono essenziali.

Chiediamo, quindi,  a gran voce alla Direzione Generale e alla 
Direzione Sanitaria  dell'AOSMA di risolvere con determinazione e 
senso di responsabilità nei confronti dell'intera collettività 
pordenonese, il problema di responsabilità personale sollevato dal 
dott. Masè in merito alla dicitura del timbro, individuando soluzioni 
alternative ed efficaci (indicando ad esempio un medico neurologo di San Vito come responsabile), superando le logiche dei personalismi e 
dando un segno chiaro e significativo ai pazienti ed ai loro 
familiari della volontà di risolvere l'annoso problema dell'UVA in 
provincia di Pordenone.

per i direttivo 
Daniela Mannu