Comunicato 26 novembre 2010

Campagna “I diritti alzano la voce”:

“Politiche sociali,
una morte annunciata”  

In quattro anni il governo ha tagliato i fondi di quasi l’80%.
I cittadini e le famiglie lasciati soli davanti alla crisi.

Roma, 26 novembre 2010

La legge di stabilità che sta per essere approvata in Parlamento metterà definitivamente in ginocchio il sistema dei servizi sociali italiani e colpirà pesantemente i tanti cittadini e le numerose famiglie che di questi servizi hanno particolare bisogno.

La campagna “I diritti alzano la voce” – promossa da 25 organizzazioni del volontariato e del terzo settore italiani – critica fortemente la manovra finanziaria decisa dal Governo. Proprio nel momento in cui i cittadini dovrebbero poter contare su istituzioni che li aiutano dinanzi alle gravi difficoltà provocate dalla crisi economica, lo Stato batte in ritirata e scarica sulle famiglie un peso insostenibile.

Ciò che appare ingiustificabile e inaccettabile è l’incredibile riduzione di risorse che hanno subito i fondi nazionali che riguardano le politiche sociali: dal 2008 al 2011 le risorse complessive subirebbero una riduzione di quasi l’80%!
Nessun altro settore di tale rilevanza ha accusato una decurtazione anche solo paragonabile.

Andando nel dettaglio, il Fondo nazionale politiche sociali scenderebbe dai 929,3 milioni di euro del 2008 a 275,3; il fondo per la non autosufficienza (già fortemente sottodimensionato) passerebbe da 300 milioni (400 nel 2009 e nel 2010) a zero; il fondo per le politiche della famiglia da 346,5 a 52,5; il fondo servizi infanzia – che ammontava a 100 milioni – resterebbe a zero, come nel 2010; il fondo per le politiche giovanili passerebbe da 137,4 a 13,4 milioni; il fondo affitto da 205,6 a 33,5 milioni; il fondo per l’inclusione degli immigrati, che ammontava a 100 milioni nel 2008, è stato azzerato già nel 2009.
Qualche milione sarebbe tolto anche al fondo nazionale infanzia e adolescenza, che diminuirebbe da 43,9 a 40 milioni, come nel 2010.

Nel complesso, le risorse destinate al sociale passerebbero dai 2 miliardi 527 milioni del 2008 ai poco più di 545 milioni previsti, a oggi, per il 2011.
A questo va, poi, aggiunto il taglio del 75% del fondo del 5 per mille, una misura che pure è stata varata dal ministro dell’Economia in carica e che è sempre stata difesa dalla maggioranza parlamentare.

Saranno proprio i più deboli a pagare tali sciagurate scelte politiche, perché Regioni e Comuni non saranno in grado di assicurare servizi essenziali come l’assistenza domiciliare agli anziani, i servizi di supporto alla famiglia, i contributi economici che aiutano le famiglie ad arrivare alla fine del mese, gli interventi per i bambini e i ragazzi con problemi di disabilità o di disagio sociale. E sarà una morte annunciata, dopo anni di tagli sistematici.

Noi ribadiamo il principio che le istituzioni pubbliche debbono agire attivamente per preservare e promuovere il benessere sociale di ogni cittadino e che la solidarietà si esercita, prima di tutto, compartecipando – in modo proporzionale al proprio reddito – al finanziamento di servizi che riguardano la collettività e, in particolare, i soggetti più deboli.

Chiediamo, dunque, a Governo e Parlamento di rivedere gli stanziamenti relativi ai fondi sociali mantenendoli almeno ai livelli – comunque del tutto inadeguati – del 2010.

Info:
Mariano Bottaccio – Responsabile Ufficio stampa
Coordinamento Nazionale Comunità di Accoglienza (CNCA)
cell. 329 2928070  – email: ufficio.stampa@cnca.it

Martina Castagnini – Ufficio stampa  Arci
cell. 338 2359333 – email: castagnini@arci.it

Giusy Colmo – Responsabile Ufficio stampa Auser
cell. 348 2819301 – email: ufficiostampa@auser.it

Giuliano Giovinazzo – Responsabile Ufficio stampa
Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap (FISH)
cell. 338 2995515 – email: ufficiostampa@fishonlus.it